Una storia di successo
Dagli anni ’20 fino a oggi,
il Lambrusco che ha conquistato tutti.
Storia
Una storia scandita dal battito
di una terra pulsante:
l’Emilia
Anni
Venti
Sono i ruggenti anni Venti e l’Italia si accorge di essere costellata da tesori inestimabili, che ben presto diverranno famosi in tutto il mondo. Dalle scuderie Ferrari, al Prosciutto di Parma, tutto sembra parlare di eccellenza emiliana. Anche l’uva di Sorbara. In quello stesso periodo, a San Prospero, in provincia di Modena, Umberto Cavicchioli trasforma un cascinale in cantina. Il 6 aprile del 1928 è l’inizio dell’era Cavicchioli.
Sono i ruggenti anni Venti e l’Italia si accorge di essere costellata da tesori inestimabili, che ben presto diverranno famosi in tutto il mondo. Dalle scuderie Ferrari, al Prosciutto di Parma, tutto sembra parlare di eccellenza emiliana. Anche l’uva di Sorbara. In quello stesso periodo, a San Prospero, in provincia di Modena, Umberto Cavicchioli trasforma un cascinale in cantina. Il 6 aprile del 1928 è l’inizio dell’era Cavicchioli.
Anni
Cinquanta
Dopo la guerra la voglia di rinascita è sempre più incalzante e l’Italia si prepara a scommettere su se stessa. Così come Piergiorgio Cavicchioli che, nel 1958, fa costruire la cantina al centro della tenuta agricola fondata dal padre Umberto. Qui nasce anche la terza generazione della famiglia. Il legame con il territorio è finalmente completo. Un attaccamento profondo, un filo rosso come il Lambrusco.
Dopo la guerra la voglia di rinascita è sempre più incalzante e l’Italia si prepara a scommettere su se stessa. Così come Piergiorgio Cavicchioli che, nel 1958, fa costruire la cantina al centro della tenuta agricola fondata dal padre Umberto. Qui nasce anche la terza generazione della famiglia. Il legame con il territorio è finalmente completo. Un attaccamento profondo, un filo rosso come il Lambrusco.
Anni
Sessanta
Si arriva ai Sessanta a bordo delle quattro ruote, anche se è con una Lambretta che, il più delle volte, ci si sposta. Come per fare quei sei chilometri tra San Prospero, dove avviene l’imbottigliamento dei vini, e Bomporto, dove l’uva viene lavorata in un nuovo edificio. L’azienda si decentra e la famiglia è sempre più unita. Nel 1964, mentre una giovanissima Gigliola Cinquetti vince il festival di Sanremo con “Non ho l’età”, Umberto decide che i suoi figli, invece, hanno l’età per ereditare l’azienda. E così con loro, ha avvio una nuova fase e la rete di distribuzione aumenta e si fa nazionale.
Anni
Settanta
La famiglia Cavicchioli accoglie a braccia aperte le tendenze che arrivano d’oltreoceano: c’è sempre più voglia di libertà e trasgressione. Ecco allora che il Lambrusco Cavicchioli è pronto per essere esportato fuori dai confini nazionali. La crescita produttiva aumenta, il successo non tarda ad arrivare ed è già ora di passare la palla ai nipoti Umberto, Sandro e Claudio. Lo stile Cavicchioli è ormai un cult del Lambrusco Modenese, il cuore pulsante di una terra autentica e frizzante.
Dagli anni
‘80 ad Oggi
Inizia una nuova fase caratterizzata dalla forte spinta innovativa e creativa che ha portato alla nascita di prodotti icona, a partire dal famoso Vigna del Cristo, primo Lambrusco di Sorbara in purezza, creato per celebrare i 60 anni della cantina. Il brand si afferma sempre di più e comincia a rappresentare un insieme di valori forti e riconoscibili: qualità, ricerca, passione, emilianità pura. I vini di Cantine Cavicchioli raggiungono tutti, dalle osterie ai ristoranti stellati, dalla bottega alla grande distribuzione ed enoteche, dalla provincia italiana alle tavole internazionali.